Già da diversi anni la ricerca scientifica e il mercato degli integratori e agroalimentare hanno posto l’accento su tutta la categoria dei probiotici, ma cosa sono esattamente? Quali azioni svolgono sul nostro organismo?
Scopriamolo insieme!
Cosa sono e proprietà
Il significato della parola probiotico deriva dal greco e significa letteralmente “a favore della vita” (pro-bios), è un’idea nata all’inizio del 1900 basata sul fatto che il consumo di latte fermentato avesse un ruolo positivo sulla longevità dell’uomo.
I probiotici sono sostanzialmente dei batteri.
Perché un batterio possa essere definito probiotico deve possedere determinati requisiti:
- Non deve essere dannoso o potenzialmente dannoso,
- Deve avere un effetto antagonista ai microorganismi patogeni
- Deve essere resistente alla digestione (dal succo gastrico agli enzimi intestinali)
- Deve essere in grado di colonizzare l’intestino
- Deve essere naturalmente presente nel nostro intestino.
Se un batterio rispetta tutte queste caratteristiche allora si può definire probiotico.
I fermenti lattici presenti nello yogurt, kefir e altri prodotti derivati dalla fermentazione del latte non possono essere considerati probiotici poiché non resistono al processo di digestione.
… e i prebiotici?
I prebiotici, pur avendo un nome simile ai probiotici, sono tutt’altra cosa.
Per prebiotico s’intende una serie di oligosaccaridi (carboidrati) non digeribili dal nostro organismo che modulano positivamente le colonie batteriche presenti nel nostro colon.
Possono essere contenuti naturalmente negli alimenti che ingeriamo oppure assunti mediante l’utilizzo di integratori.
Una buona associazione sarebbe quindi assumere sia i probiotici che i prebiotici così da poter facilitare l’adesione dei batteri buoni alle pareti del colon.
I pro
Oltre al grande vantaggio di essere degli antagonisti dei microorganismi patogeni i probiotici hanno altri effetti positivi sul nostro organismo.
In primo luogo, limitando la crescita dei patogeni, possiamo apprezzare una diminuzione dei composti tossici prodotti proprio dai patogeni come l’ammoniaca, nitrosamine, composti tossici per il cervello e il fegato e pro-cancerogeni.
Un secondo effetto positivo è la produzione di acidi grassi a catena corta, substrato prezioso per la mucosa del colon che ne favorisce integrità e funzioni. Gli acidi grassi a catena corta, come l’acido butirrico (presente anche in molti integratori) contrasta la putrefazione del contenuto del colon e ha funzione protettiva nei confronti del cancro del colon.
Ricordiamo inoltre che i probiotici, mediante il processo di fermentazione delle fibre alimentari, producono sostanze utili al nostro organismo quali vitamina K e B12.
Avvertenze
Ad oggi il mercato dei probiotici è davvero molto vasto e può risultare facile perdersi nell’ampia scelta. Considerando poi che ognuno di noi possiede una propria colonia di batteri la domanda sorge spontanea: quale probiotico dovremmo scegliere?
L’ideale è scegliere un probiotico che abbia più ceppi batterici al proprio interno così da favorire una buona colonizzazione del proprio colon ed integrare i ceppi che non sono presenti, quelli in più verranno naturalmente eliminati.
Un buon consiglio lo si può avere confrontandosi con il proprio medico o il proprio nutrizionista.
Consigli
I probiotici non dovrebbero mai essere assunti a stomaco pieno per evitare che una lunga permanenza nei succhi gastrici rischino di inattivarli.
Il modo corretto di integrare i probiotici è quello di assumerli a stomaco vuoto o lontano dai pasti con un bicchiere d’acqua. In questo modo favoriremo un transito rapido dallo stomaco all’intestino e garantiremo loro il corretto apporto idrico per poter aderire meglio il colon e formare in modo efficace una colonia.