Le origini della dieta chetogenica

Cheto, keto, keto diet, dieta chetogenica: quali sono le origini di questo protocollo dimagrante che ha avuto e sta avendo un successo eccezionale?

Come molte cose, in principio il suo scopo non era quello di far dimagrire i pazienti ma aveva una finalità decisamente diversa; la dieta chetogenica è nata come trattamento per l’epilessia farmaco resistente. 

Le prime osservazioni

Tutto risale agli anni Venti del ventesimo secolo, circa un secolo fa e alle osservazioni fatte dai medici che stavano tentavano di curare l’epilessia. L’osservazione fu che in alcuni pazienti il trattamento farmacologico non sortiva alcun effetto ma che invece il digiuno portava significativi miglioramenti ai sintomi della malattia.

Che il digiuno avesse un effetto terapeutico nei confronti dell’epilessia era cosa già nota anche in periodi storici decisamente più lontani, ne parlava addirittura Ippocrate; pertanto, l’osservazione fatta dai medici circa un secolo fa era giusta ma non certo una novità.

Ciò che fecero fu indagare i cambiamenti che si verificano nella biochimica del metabolismo del nostro corpo a fronte del digiuno; a fronte di questa ricerca scoprirono che nel sangue dei soggetti che digiunavano venivano prodotti dei composti: 

  • Chetoni, 
  • Beta-idrossibutirrato 
  • Acetoacetato, 

i cosiddetti corpi chetonici.

Certamente non si poteva lasciare i pazienti digiunare ininterrottamente per mitigare i sintomi della malattia; così venne studiato un protocollo dietetico che favorisse la produzione di questi corpi chetonici ma che, allo stesso tempo, non portasse i pazienti in stato di malnutrizione calorica ed evitare una condizione di cachessia.

La prima dieta chetogenica, quindi, la cheto classica è una dieta normocalorica per nulla atta allo scopo del dimagrimento.

La dieta chetogenica oggi

Nonostante l’enorme fama ottenuta per scopi legati al dimagrimento la dieta chetogenica classica viene ancora utilizzata in clinica per il trattamento della sindrome da deficienza di GLUT1. Questa sindrome che oltre alla manifestazione di crisi epilettiche porta ad avere disturbi del movimento e difetti in ambito cognitivo.

Si tratta dunque di uno strumento validissimo in ambito dietoterapico nel momento in cui dobbiamo far fronte a dimagrimenti difficili; e strumento ancor più valido per il trattamento di una sindrome che non ha ancora altra cura oltre alla dieta chetogenica classica.

Vecchie scoperte, nuove applicazioni

La ricerca sulle potenzialità della dieta chetogenica non si ferma, anzi, sono stati osservati effetti positivi sul nostro organismo. Effetti positivi prodotti dall’alternare periodi in cui il metabolismo sfrutta i corpi chetonici (stato di chetosi) e periodi in cui sfrutta il metabolismo glucidico (stato normale).

Così come sono stati riconosciuti dalla comunità scientifica tutti i vantaggi delle diete chetogeniche a basso e a bassissimo contenuto calorico (VLCKD e LCKD) nel trattamento di obesità gravi.

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