Le 9 regole d’oro per un buon rapporto con il cibo

Non è facile avere un buon rapporto con il cibo e il proprio corpo. La pressione sociale e dei media sull’immagine corporea è enorme. Allo stesso tempo viviamo in un’era in cui le offerte di cibo per varietà e appetibilità ogni giorno si moltiplicano. È tutto facilissimo: vedi qualcosa che ti piace e con la pratica applicazione nel giro di breve tempo ti viene recapitato direttamente a casa! Molto spesso non ci si rende conto di quanto la pandemia abbia cambiato le nostre abitudini, quello di cui ci si rende conto invece, è che la propria forma fisica non è più quella di prima.

In questo articolo elenco nove semplici regole d’oro facilissime da mettere in pratica per avere un rapporto sano con cibo e il proprio corpo. Regole d’oro che sono utilissime nel momento in cui si si approccia ad un percorso di educazione alimentare.

1) Prima regola

Essere obiettivi verso sé stessi

Quando si parla di sé stessi si tende ad essere parziali e poco obiettivi, si tratta di un processo del tutto naturale. Questo accade sia in positivo che in negativo: in negativo quando tendiamo ad enfatizzare difetti e minimizzare i risultati; in positivo quando esaltiamo ciò che facciamo.

Essere poco obiettivi verso sé stessi in un caso ci porterà a non gioire dei traguardi raggiunti e deprimere l’entusiasmo mentre dall’altra parte creerà una prospettiva distorta dell’impegno necessario per ottenere un risultato.

2) Seconda regola

Non crearsi aspettative

Che risultato dovrei ottenere in un mese? È la domanda che viene posta al termine di ogni colloquio nel 99% dei casi. E la risposta non c’è. Non perché non si possa prevedere ma perché ogni caso è a sé stante. Sesso, età, condizioni di salute, attività lavorativa, esercizio fisico, anamnesi, condizioni psicofisiche, eventuali terapie farmacologiche sono tutti fattori che influenzano il raggiungimento dell’obiettivo. 

Ognuno di noi ha una propria storia che è diversa da quella di chiunque altro. Azzardare un’ipotesi del genere ad alta voce genera aspettative e le aspettative, presto o tardi generano sentimenti di tristezza e frustrazione. 

3) Terza regola

Tanto e poco non significano alcunché

Non si mangia né tanto né poco. Ciò che è tanto per me può essere poco per un’altra persona e viceversa. Ogni tanto, pesare le porzioni di alimenti che si consumano è buona regola per evitare che il nostro occhio e il nostro stomaco ci ingannino. Anche perché è facile esagerare quando si tratta di cibi che apprezziamo particolarmente.

4) Quarta regola

Presto e bene non vanno insieme

Ciò non vuol dire che non ci debbano essere risultati immediati, vedere un buon risultato iniziale porta ad aumentare motivazione e autostima. Però bisogna essere consapevoli che regimi alimentari estremi non hanno buoni effetti sul lungo periodo. Seguire un regime dietetico troppo restrittivo o distante dai propri gusti, abitudini e non adatto al proprio stile di vita sul lungo periodo ha effetti controproducenti. 

5) Quinta regola

Ascolta il tuo corpo

Avere fame è normale, non avvertire mai lo stimolo della fame non lo è. Mangiare troppo velocemente provoca un danno al proprio corpo, infatti, a seguito di questo, si ha una digestione difficile. Alcuni cibi possono essere mal tollerati, porre attenzione alle reazioni che il proprio corpo ha a fronte del consumo di un alimento significa imparare a conoscere il proprio corpo. Sentire lo stimolo di sazietà è importante quanto riconoscere quello della fame. Il corpo spesso è più saggio della mente.

6) Sesta regola

Muoviti!

Non contare i passi che percorri ogni giorno. Il luogo comune del 10.000 passi al giorno non indica che stai facendo attività fisica ma solo che… ti stai muovendo! Perché camminare è del tutto normale, non una conquista quotidiana o qualcosa per la quale essere lodati. Le nostre gambe sono fatte per camminare! Camminare significa svolgere attività fisica, non allenarsi. Invece, svolgere anche un piccolo allenamento è indispensabile esattamente come lo sono un’alimentazione equilibrata e il giusto riposo. Sono sufficienti un paio di sessioni di allenamento alla settimana, svolte correttamente, per ottenere ottimi risultati sul lungo periodo.

7) Settima regola

Riconoscere il valore del cibo

La funzione del cibo è quella, in primo luogo, di nutrire il corpo, pertanto, un cibo deve essere nutriente. Il cibo stimola i sensi di gusto e olfatto, deve essere, quindi, gradevole da consumare. Il cibo ha acquisito, nel corso della storia umana, una valenza sociale e religiosa molto importante, che deve essere compresa e rispettata. Il cibo viene servito e condiviso sia per festeggiare un lieto evento, sia per lenire un lutto. Un buon cibo ha il potere di tirarci su il morale e farci una sorta di coccola quando si è un po’ tristi. 

Ciò che il cibo non fa è riempire un vuoto o contrastare la noia. Il cibo non guarisce dalla depressione. Mangiare per gestire un’emozione è un uso improprio e tossico del cibo. 

8) Ottava regola

C’è spazio per tutto

Una dieta equilibrata e adatta al soggetto per il quale è stata elaborata deve abbracciare esigenze di salute, gusti e stile di vita. A seconda del caso e dell’obiettivo si potrà dover fare qualche rinuncia, ma, anche se così fosse, sarà solo temporanea. 

9) Nona regola

Il rasoio di Occam

Di fronte ad un problema conviene scegliere la soluzione più semplice.

Buona alimentazione ed esercizio fisico corretto, è la soluzione più semplice e che, in ogni caso, viene sempre prescritta.

Non esistono “diete miracolose”, “integratori magici”, “farmaci infallibili”.

Esistono prodotti che possono “aiutare” in questo senso? Indubbiamente sì ma nemmeno il miglior aiuto del mondo può nulla se non si mangia correttamente e non si ha uno stile di vita attivo.

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