Quanti pasti dovremmo consumare in un giorno?

Cinque pasti al giorno: tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) e due spuntini da consumarsi a metà mattina e metà pomeriggio. Ma siamo davvero sicuri che sia corretto fare ben cinque pasti al giorno?

Uno stile di vita in evoluzione

Questa regola, che ci è stata insegnata in giovane età, affonda le sue radici in una società il cui stile di vita è profondamente cambiato. Fino a non molti anni fa il lavoro su turni non era così diffuso e la settimana lavorativa si sviluppava dal lunedì al venerdì o dal martedì al sabato. Il cambiamento delle abitudini lavorative ha influito pesantemente sulle abitudini familiari e proprie dello stile di vita delle singole persone. Applicare quindi una regola nata in un contesto lavorativo e sociale ad un altro contesto completamente diverso rischia di divenire fuorviante.

Preferenze personali

Esigenze di lavoro e il già citato stile di vita ci condizionano pesantemente nella gestione dell’alimentazione. Proviamo a pensare a chi, per cause di forza maggiore, non può usufruire della pausa, nel suo caso non sarà possibile effettuare alcuno spuntino ma dovrà necessariamente andare al pasto principale successivo. Ma consideriamo anche il fatto che non sia gradisca affatto fare uno spuntino o farlo sia più un impiccio che un vantaggio. Questo è da ritenersi un errore? In realtà no, gli spuntini servono a spezzare la fame ed evitare di arrivare troppo affamati al pasto successivo. In alcuni casi possono fungere da integrazione. Nel caso in cui non sia possibile consumarli si possono accorpare al pasto principale successivo.

Influenze culturali

La composizione stessa del pasto può influenzare in modo più o meno diretto il numero degli stessi. Per esempio, a seguito di un pasto più abbondante è meno probabile che si consumi uno spuntino mentre dopo un pasto meno articolato lo stesso spuntino può essere considerato una naturale conseguenza. Analizziamo come cambi la colazione nelle diverse zone della nostra penisola e i pasti direttamente successivi.

Tradizionalmente, nella maggior parte d’Italia, la colazione viene svolta con alimenti dolci e si tratta di un pasto non abbondante mentre nelle zone dell’Europa centrale e nell’arco alpino italiano la colazione viene intesa come pasto più sostanzioso e con il consumo di sia di alimenti dolci che salati. Nel primo caso consideriamo buona abitudine svolgere uno spuntino di metà mattina mentre nel secondo caso no. lo Cosa è giusto quindi? Colazione dolce e leggera o più strutturata e addirittura salata? La scelta migliore a decidiamo noi sulla base del proprio gusto, delle abitudini e le esigenze di lavoro o di stile di vita.

Come non è corretto parlare in termini assoluti di giusto o sbagliato quando di parla di numero di pasti è altrettanto scorretto parlare di giusto o sbagliato quando ci si riferisce alla composizione stessa del pasto. Il punto focale deve essere trovare il modo migliore di mangiare in modo equilibrato e salutare compatibilmente con le proprie inclinazioni e le proprie esigenze.

In conclusione… quanti pasti?

La risposta a questa domanda è sempre: dipende! Potremmo assumere che suddividere l’apporto di energia e nutrienti in un minimo di tre pasti possa essere una buona strategia ma in alcuni casi si rende necessario svolgerne anche sei… C’è chi non riesce a stare senza spuntino chi invece lo reputa una perdita di tempo poiché troppo focalizzato sui propri impegni. Siamo tutti diversi l’uno dall’altra e la soluzione migliore è sempre quella che meglio di adatta ad nostro modo d’essere e ci educa a mangiare nel modo migliore.

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